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FOCUS VN: i nuovi 10, una generazione di fenomeni

Numero 10? Non più bandiere, oggi la indossano giovani in rampa di lancio, a partire dal "nostro" Berna...

Redazione VN

Antognoni, Platini, Maradona: si scrive 10, si legge “bandiera”. O meglio, si leggeva. Perché se un tempo indossare quella doppia cifra sulle spalle significava rappresentare una squadra, una città, essere il simbolo dei colori di appartenenza e il leader di uno spogliatoio, adesso “il numero della fantasia” ha altri protagonisti e tutto un altro valore.

Nella nostra Serie A sono pressoché scomparse le bandiere, per lasciare spazio alle nuove leve. L’esempio più eclatante lo abbiamo in casa: Federico Bernardeschi, classe ’94, cresciuto in viola ma alla prima vera stagione da protagonista quest’anno con la maglia della Fiorentina. Il ragazzo di Carrara ha inaugurato la “diez” con superbe prestazioni estive, coronate dal super gol del “Franchi”  nell’amichevole contro il Barcellona di Luis Enrique, e un discreto esordio nella prima gara ufficiale della stagione contro il Milan. Bernardeschi, ma non solo: quest’anno la maglia numero 10 la tengono i giovani.

E se Pogba e Felipe Anderson, entrambi da quest’anno con la novità del 10 sulle spalle, hanno tutte le carte in regola per far sognare i tifosi juventini e laziali, sarà sicuramente più faticoso per Soddimo, Mbakogu e Christiansen, rispettivamente numeri 10 di Frosinone, Carpi e Chievo. Se si escludono Napoli e ed Empoli, che hanno ritirato la 10 in onore di Maradona e Tavano (anche se i toscani l’hanno ritirata solo per questa stagione), al momento sono 17 su 18 le squadre ad aver assegnato questa maglia tanto pesante, con l’unica eccezione per quella del Torino che ancora non ha un padrone.

Curiosità: solo 6 squadre su 17 hanno un 10 italiano, mentre a Genova i padroni della fantasia sono due argentini: Perotti sponda Grifone, Correa per i blucerchiati. Insomma, “dieci” non vuol dire più “bandiera”, complice, anche, un calciomercato sempre più movimentato.

Restano Totti e Di Natale in cattedra, ultime due bandiere a dare lezioni di ruolo e portamento, e una classe di giovani agguerriti pronti ad imparare e stupire. Uno su tutti il nostro, promettente, Federico Bernardeschi. E allora, nonostante i primi numeri 10 ad andare in rete in questa stagione siano stati Soddimo (Frosinone, classe ’87) e Mancosu (Bologna, classe ’84), non proprio due giovanissimi, resta comunque uno zoccolo duro di “10”, da Pogba a Perotti, da Bernardeschi a Laribi (quest’ultimo in forza al Sassuolo), certamente non ancora all’altezza dei passati Baggio, Platini, Signori o Mancini, ma comunque composto da una generazione pronta ad emergere: insomma, i nuovi nostri…