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Fiorentina, tutti i motivi di una classifica anonima

L'analisi a mente fredda dopo il quinto pareggio consecutivo

Saverio Pestuggia

E sono cinque. Parlo dei pareggi consecutivi che mantengono la Fiorentina a galla, ma in un'acqua sempre più paludosa che sicuramente non piace a nessuno e sta facendo allontanare i tifosi dalla squadra. Anche a Bologna contro una compagine abbastanza modesta, come lo era l'ultima affrontata il Frosinone, i tifosi hanno seguito i viola, li hanno incitati ma a nulla è valso tutto ciò. Solo la media inglese (ve la ricordate?) ci sorride, ma peccato che da quando è stata istituita la regola dei tre punti per vittoria pareggiare conti poco. Serve solo come ieri a far uscire dal campo due squadre ferite, senza nessun morto.

Premesso questo, di chi è la colpa di questa situazione? Cominciamo ad esaminare il tutto partendo da chi va in campo. La Fiorentina ha due o tre ottimi calciatori, qualche buon elemento e una serie di onesti pedatori, per dirla come GioanBrerafuCarlo. Insomma la rosa allestita vale più o meno un'onesta metà classifica con un picco positivo verso il sesto-settimo posto se le cose dovessero girare tutte per il verso giusto e verso il decimo-dodicesimo se invece dovesse andar tutto male. Se poi in attacco Simeone non segna più (due soli gol di cui uno inutile) se Chiesa viene raddoppiato con costanza e se il tanto atteso Pjaca è per il momento l'ombra di se stesso, le cose diventano difficili e al massimo arriva il pareggio. E infatti siamo a cinque di fila.

I giocatori sono questi e l'allenatore potrebbe gestirli meglio?  Può essere, ma non potendo vedere mai niente di quanto succede in settimana dobbiamo restare sul vago. Pioli è una brava persona che ha saputo gestire al meglio la tragedia della scomparsa di Astori, è un allenatore molto pratico senza svolazzi da cui difficilmente riusciremo ad avere un colpo di genio, ma anche incredibili cadute. Per intendersi non ha il genio, ma neanche la sregolatezza di Sousa, Terim e del primo Mancini che riuscì a fare esordire tanti giovani in un anno disgraziato per la Fiorentina di Cecchi Gori. Pioli si affida a 13-14 giocatori e con quelli va avanti nella buona e nella cattiva sorte. Non si esce da questa logica.

Ma se la squadra è questa e l'allenatore non fa svolazzi. Andiamo a ritroso ad analizzare chi ha costruito questa squadra. E stiamo parlando di Corvino che sicuramente non ha più lo smalto e il fiuto dei tempi di Lecce. Il Corvo si fida molto del suo gruppo di agenti amici che hanno in carico dei buoni calciatori ma anche dei mediocri a cui devono trovare la piazza. Ed è così che a Firenze arrivano dei buoni calciatori, ma anche dei Carneadi che nessuno avrebbe mai pensato di vedere sotto la Torre di Maratona. A sua discolpa c'è anche il fatto che deve gestire un budget limitato con il compito primario di tenere basso il monte ingaggi. E i campioni non vengono a Firenze con gli ingaggi che può elargire adesso Corvino.

Eccoci quindi ad analizzare coloro i quali danno un budget modesto a Corvino: i vertici societari che rispondono ai nome di Mario Cognigni e Gino Salica. Hanno spiegato a più riprese di essere ormai da tempo un'entità ben distinta dalla proprietà e di dover gestire il conto economico di ACF Fiorentina in assoluta e totale indipendenza il che tradotto vuol dire che i conti a fine anno devono tornare e siccome la gestione comporta un lieve sbilancio c'è la necessità di operare con un monte ingaggi delle dimensione attuali (ben inferiore a quello di qualche anno fa) e con qualche cessione per appianare il deficit che non viene più sanato dalla proprietà targata Della Valle che rappresenta il vertice della piramide.

E veniamo al punto finale: i Della Valle hanno deciso da tempo di non intervenire più in soccorso della Fiorentina per cui il loro impegno economico si ferma a quanto hanno investito fino ad ora. E' loro diritto certamente tenere un atteggiamento simile, ma è ovvio che i tifosi della Fiorentina, compreso il sottoscritto, vorrebbero qualcosa di più e di meglio. Così non è e per il momento ci dobbiamo rassegnare a questa situazione di mediocrità che vede la Fiorentina galleggiare nell'anonimo centro classifica. Il nuovo stadio potrebbe cambiare qualcosa? Forse, ma eventualmente solo con tempi lunghi. Una scossa a questa situazione potrebbe arrivare solo se i Della Valle decidessero di tornare a investire o se arrivasse una nuova proprietà, cosa non semplice visto il momento del calcio italiano e la richiesta piuttosto salata della famiglia marchigiana.

Certo poi se Corvino riuscisse in futuro a trovare talenti a prezzo abbordabile la Fiorentina potrebbe migliorare la rosa. Se Pioli avesse un po' più di coraggio e non si fermasse sempre e solo ai 13 giocatori schierati a rotazione e se infine gli attaccanti riuscissero a concretizzare qualche azione in più non saremmo qui a piangere miseria. Ma sono troppi i se e adesso ci dobbiamo concentrare alla partita di sabato pomeriggio con l'arrivo al Franchi della corazzata di Allegri e di CR7. Sarà una prova del fuoco per questa piccola Fiorentina che per adesso si può cullare solo con il record di essere una delle squadra più giovani d'Europa. Ma tutto questo è bello, ma purtroppo non fa classifica.