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Ex a.d. Lecce a VN: “Di Francesco quanto di meglio possa chiedere una dirigenza. Ve lo racconto”

Le parole di Cipollini ai nostri microfoni: "E' un tecnico che si rapporta correttamente, cerca sempre il confronto senza isolarsi. Caratterialmente compatibile con Corvino"

Alessio Crociani

Quando poche parole ed uno sguardo valgono più di mille supposizioni. E' Di Francesco il tecnico in pole position per la panchina viola del futuro dopo la giornata di ieri a Coverciano. Per affrontare il tema, caldo più che mai, Violanews.com ha contattato Renato Cipollini ex calciatore viola (seppur con zero presenze all'attivo in prima squadra), ex dg della Lega Pro e soprattutto ex amministratore delegato di quel Lecce che nel 2011-2012, a inizio stagione, scelse di puntare proprio sull'attuale tecnico del Sassuolo per la guida tecnica della squadra. Queste le sue parole ai nostri microni:

Che tipo di allenatore è Di Francesco nei rapporti con la dirigenza visto che molti lo hanno definito un allenatore aziendalista.

"E' un tecnico che si rapporta correttamente, cerca sempre il confronto senza isolarsi. In questo senso è quanto di meglio una dirigenza possa chiedere. C'è sempre un continuo scambio di informazioni e se c'è bisogno si arrabbia senza problemi. Vedo bene Corvino con Di Francesco a livello caratteriale, credo possano lavorare ottimamente insieme. Il tipo di allenatore che è in campo, invece, l'ha dimostrato in questi anni. Guarda molto al futuro, proponendo un modo di giocare mai passivo e sempre improntato al risultato. Per una piazza come Firenze penso sia l'allenatore ideale".

Proprio qua la volevo portare: crede che sia pronto ad ereditare una situazione non semplice come quella che si è creata in questa stagione a Firenze?

"Sì, la Fiorentina si metterebbe in casa una persona di assoluto valore, sia umano che tecnico. Inevitabilmente allenerà una grande squadra in futuro e Firenze può essere un passo intermedio tra questo step successivo ed il Sassuolo. Sarebbe un affare per tutti, considerando anche la propensione viola per il bel gioco".

A Lecce, complice anche la sfortuna, le cose non funzionarono. Cosa andò storto?

"Prima di tutto bisogna considerare che fu la prima stagione in serie A per Di Francesco. Inoltre, la famiglia Semeraro interruppe ogni tipo di finanziamento a favore della squadra, per questo la campagna acquisti fu impostata solo su prestiti e giocatori da rilanciare. Questo sicuramente non favorì il lavoro del tecnico. Lecce è una realtà sanguigna e pazienza non ne venne concessa. L'episodio decisivo fu la vittoria in rimonta del Milan per 3-4 dopo il provvisorio 3-0 nostro. Il cambio in panchina fu l'ultimo tentativo per dare la scossa alla squadra, ci andammo vicini".

Con le debite proporzioni, anche l'attuale stagione del Sassuolo è tutt'altro che esaltante...

"A sensazione, da esterno, la preparazione anticipata per i preliminari di Europa League ha sballato la stagione. Poi si sono aggiunti anche i numerosi infortuni, alcuni pesanti, come quello di Berardi. Tutte circostanze che hanno fatto sì che il Sassuolo si esprimesse al di sotto dei suoi valori reali in questa stagione".

Da ex viola le chiedo anche un giudizio sul momento della Fiorentina e sulle prospettive future.

"A Firenze sono estremamente legato perché ho iniziato a giocare qua. E' una piazza estremamente esigente, magari qualche giocatore ha sentito troppo la pressione quando le cose sono iniziate a non andare per il meglio. Per quanto riguarda il futuro, credo si vada verso una rivoluzione che porterà ad un nuovo ciclo. Conosco Corvino, merita fiducia".