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Et voila, la magia di Chiesa fa volare la viola

Una bellissima azione di Federico Chiesa regala la prima vittoria in trasferta alla Fiorentina

Saverio Pestuggia

Alzi la mano chi non ha pensato oggi poco prima del gol di Federico Chiesa: "Oggi Fede proprio non c'è". Personalmente avevo visto un Chiesa sempre volitivo, pronto a rincorrere gli avversari in fase difensiva, ma stranamente impacciato con la palla al piede, quasi mai pericoloso. Era troppo brutto per essere vero ed è qui che i campioni fanno la differenza: si tolgono il cilindro dal capo e tirano fuori il coniglio bianco che poi è stato egregiamente difeso da tutta la squadra che non ha concesso proprio niente ad un Milan non certo trascendentale. E se pensiamo che i rossoneri erano, prima della partita persa oggi, al quarto posto il classifica dobbiamo avere fiducia che anche per la Fiorentina possa esserci una chance di arrivare alla piccola Europa.

ROSE E FIORI? - Ma la vittoria della Fiorentina è costellata di rose e fiori? Non direi, il primo tempo a parte i primi minuti ha visto una Fiorentina spesosi messa alla corde da un Milan senza centrocampo. La difesa ha retto bene, ma il filtro del centrocampo si è retto solo con un grande Veretout che ha furoreggiato davanti alla difesa. Da rivedere un Edimilson troppo leggero e fuori dal gioco e il Benassi del primo tempo. La manovra in attacco non è stata certo il punto forte di questa Fiorentina: siamo tornati alle tre punte larghe e Simeone ha perso veramente troppi palloni non essendo aiutato da un Mirallas troppo largo e da Chiesa in tono minore (gol a parte).

COSA HA FUNZIONATO - Certamente bene se non molto bene i tre quarti della difesa. Milenkovic dopo un paio di battute a vuoto è tornato ad essere impeccabile e anche la coppia Pezzella-Hugo, nonostante un ammonizione a testa rimediata nella prima frazione di gioco, ha concesso solo un colpo di testa ad un Higuain ormai troppo soprappeso per essere l'attaccante degli anni scorsi. E poi Lafont alla seconda partita consecutiva da migliore in campo o quasi. Nessuna sbavatura, sicurezza sulle parate e nelle uscite (non troppo difficili per la verità). Per finire da elogiare la personalità della squadra intera che, una volta passata in vantaggio, ha gestito la partita nel migliore dei modi senza mai sprecare la palla e addormentando un Milan che da diversi minuti era già pronto per il bacino della buonanotte.