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Di Livio a VN: “Chiesa un predestinato, Bernardeschi il nuovo Totti per Firenze. Su Sousa…”

"Sousa dirà addio? Ci pensi bene, Firenze è una piazza speciale. Sono legato ad Antognoni, mi rende felice sapere che è tornato in società..."

Stefano Rossi

A distanza di anni ancora gli vibra la voce quando parla della Fiorentina. Angelo Di Livio ha scelto Firenze, anche quando tutti intorno a lui scappavano. Violanews.com lo ha intervistato in esclusiva sul momento della Fiorentina e in vista della sfida contro la Roma, squadra della sua città in cui ha militato nelle giovanili.

Di Livio, finalmente la Fiorentina sta riagganciando il treno per l'Europa.

"Sì, adesso si rivede la Fiorentina dell'inizio dello scorso anno. La squadra gioca bene ed è brillante, è vero che a volte lascia dei punti per strada come avvenuto contro il Genoa ma intanto ci sono stati dei miglioramenti. Forse manca un po' di cattiveria per chiudere le partite ma il percorso intrapreso è quello giusto".

Alla ribalta c'è Federico Chiesa, dopo la partita di Pescara ne avete scherzato con Sousa in televisione...

"E' vero (sorride ndr). I giovani devono anche trovare i tecnici giusti: è una grande occasione avere un allenatore che dà fiducia e non ha paura di mandare in campo un ragazzo. Paulo è la fortuna di Chiesa. Inoltre Federico è sempre stato un predestinato, lo ricordo quando nel settore giovanile sfidava mio figlio nei vari Roma-Fiorentina. Entrambi vengono dalla Settignanese, li allenava un certo Kurt Hamrin. Le qualità di Chiesino stanno venendo fuori, deve continuare così".

C'è un altro giovane nato calcisticamente nella Fiorentina che sta facendo bene: Federico Bernardeschi.

"E' una bella storia la sua, è da sempre legato alla Viola anche se è stato un anno in prestito al Crotone. Mi piacerebbe vederlo come Totti, che diventasse grande con la Fiorentina e che rimanesse per sempre a Firenze. Il prossimo anno lo farei diventare capitano: il dieci sulle spalle e la fascia al braccio, come Antognoni".

A proposito: Giancarlo è da poco tornato in società.

"Non avrebbe mai dovuto starne fuori. Per i tifosi è sempre stato unico, è la bandiera. E' una grande persona, quando arrivai a Firenze mi aiutò ad ambientarmi. Fu disponibile ed io avevo bisogno di lui perché, essendo stato alla Juventus, venivo accompagnato da qualche mugugno. Mi ha sempre trasmesso serenità, sono felice per questo suo nuovo incarico".

Antognoni e Di Livio hanno saputo dire "no" ad altri club per rimanere alla Fiorentina. Anche Kalinic ha rifiutato molti soldi dalla Cina.

"E' un gesto nobile che fa piacere ai tifosi. Dire no ai soldi per rimanere a Firenze è una scelta da rispettare e onorare, la società ha creduto in lui che ha ripagato così. Sono felice che sia ancora il bomber della squadra".

Martedì prossimo c'è Roma- Fiorentina. Che gara sarà?

"Direi che ci sono i presupposti per una grande gara, sarà molto bella e fra due squadre capaci. La Roma, dopo la sconfitta contro la Sampdoria, ha perso certezze e lo si è visto anche contro il Cesena. Sono squadre che si somigliano, entrambe giocano palla a terra e con tocchi di prima".

Chiudiamo con Paulo Sousa. A fine stagione è probabile che lasci Firenze. Ha un consiglio per lui?

"Per me è facile parlare di Firenze, sono un romantico del calcio. Fossi in lui rimarrei tutta la vita alla Fiorentina, ma questo lo dico io. Paulo è ambizioso, vuole sempre crescere e migliorare ma Firenze è una piazza importante e lo deve tenere presente. La Fiorentina è una big del nostro calcio".

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