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Cui prodest (A chi giova tutto questo?)

La sconfitta di Cagliari ha lasciato il segno relegando la Fiorentina ad un anonimato di classifica che non giova a nessuno

Saverio Pestuggia

Non so a voi, ma al sottoscritto nel seguire il sorteggio dei quarti di Europa League (badate bene Europa League) è venuto il magone. Sì perché mi ha riportato indietro solo di qualche anno quando la Fiorentina innanzitutto si qualificava e poi andava avanti in Europa e affrontava, anche battendole, squadre titolate come il Tottenham, l'Everton, il Psv, la Dinamo Kiev. Per carità non tutti gli anni sono stati perfetti ma un paio di semifinali di Coppa Uefa prima e Europa League poi le abbiamo pur giocate con la proprietà Della Valle. Per non parlare delle partecipazioni in Champions League con annesso il furto perpetrato dal signor Ovrebo.

Mi fermo qui con i ricordi perché altrimenti il magone si trasformerebbe in rabbia e delusione per una Fiorentina che veleggia miseramente al decimo posto in Serie A e si appresta a non qualificarsi per le competizioni europee per il terzo anno consecutivo (vincere la Coppa Italia non mi pare una passeggiata). A tal proposito possiamo dare la colpa a Pioli che certamente ha commesso diversi errori (come quasi tutti i tecnici), a Corvino che porta troppi 'ic' e pochi campioni e anche in questo caso non vedo più in Pantaleo il fiuto dei suoi anni ruggenti. Possiamo dare la colpa ai giocatori che sbagliano un passaggio, che perdono la palla, che non trattengono i tiri e compagnia cantante.

Ma il vero problema per cui la Fiorentina pare abbia messo la quinta per discendere è che la proprietà ha deciso da anni di interrompere i finanziamenti e la società deve andare avanti senza avere le spalle coperte per eventuali 'buchi' di bilancio che a Firenze non sono ammessi. Su questo almeno i Della Valle sono stati chiari distaccando il comparto societario retto dal trio Cognigni-Salica-Corvino dalla proprietà stessa.

Ed ecco che mi riallaccio al titolo di questo mio sfogo: cui prodest? A chi giova che la Fiorentina navighi in questa palude? Non certo a giocatori e tecnico, forse alla dirigenza che ha il compito di tenere dritta la barra societaria, ma secondo me neanche ai fratelli Della Valle che non hanno ritorno economico e neanche sportivo. Perché ostinarsi a mantenere in vita una proprietà quando non c'è entusiasmo e neanche obiettivi? Qualcuno potrà obiettare che non ci sono compratori e forse è vero, ma è altrettanto vero che bisogna avere voglia di vendere, così come di comprare. E questo non mi pare che i fratelli marchigiani ce l'abbiano. E allora perché mantenere una società in queste condizioni? Forse per gli introiti futuribili di uno stadio che solo in embrione pare essere più complesso dell'Opera del Duomo? O per potersi seder di tanto in tanto sullo scranno più alto di una società prestigiosa? Escludo anche questo e francamente chiudo restando con il magone con cui ho aperto il mio sfogo.

Vedere una Fiorentina così derelitta mi fa veramente male al cuore. E lo scrivo da vero tifoso appassionato e non da giornalista. Per cui chiedo ai Della Valle: "Se ci siete battete un colpo" è giunta veramente l'ora di capire cosa volete fare da grandi con questa società.