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Abruzzese a VN: “Bernardeschi? A Crotone ebbe un approccio come Florenzi. N’Zola? Ve lo racconto”

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"Oltre al talento, Bernardeschi ci stupì per il carisma. Corvino? Devo tutto a lui, sa scoprire i talenti. N'Zola è forte ma forse prima della Serie A deve maturare ancora"

Stefano Rossi

Una lunga carriera tra Serie A e Serie B. Oggi all'età di trentasei anni Giuseppe Abruzzese ha deciso di scendere in Lega Pro e di accettare l'offerta della Virtus Francavilla. Ex difensore di Lecce e Crotone ai tempi di Bernardeschi, Violanews.com lo ha contattato per analizzare vari temi.

Abruzzese, partiamo dall'inizio. Nel 2002 lei arrivò al Lecce di Corvino...

“Sì e non smetterò mai di ringraziarlo. Mi ha scoperto nella vecchia Serie C, mi portò in B e mi ha dato la possibilità di scendere in campo nel calcio che conta. Nel mio primo anno vincemmo il campionato e ho cominciato a salire. Pantaleo è uno dei migliori scopritori di talento di tutta l'italia".

Nel corso della sua carriera si è imbattuto in Bernardeschi. Era la stagione 2013-2014...

"Crotone era la sua prima esperienza fra i professionisti. Aveva grandi mezzi atletici e tecnici. Ciò che risaltava però era la personalità, si vedeva che poteva fare differenza. Era uno che già allora voleva farsi dare palla e tentare la giocata. Non mi stupisce che abbia fatto così bene, gli auguro di fare tanti anni a grossi livelli. Futuro? Il pregio che ha è che non subisce pressioni esterno. Gli auguro il meglio, da noi era un ragazzo solare ed obiettivo oltre che responsabile".

Ha un ricordo particolare da raccontarci?

"La giornata del suo esordio. Ero seduto in tribuna perché squalificato o infortunato. Lui entrò gli ultimi 20 minuti e notai la concentrazione sul suo viso. Arrivava dalla Primavera ma entrò con furbizia, sembrava navigato della categoria. Ha la stoffa del campione, fra me e me pensai di aver rivisto un altro ragazzo come Florenzi che era stato da noi l'anno prima".

Nella Virtus Francavilla c'è N'Zola, attaccante in orbita Fiorentina. Ce lo descrive?

"E' giovanissimo, alla prima esperienza da noi in Italia. Ha doti fisiche enormi, è migliorato sotto il profilo tattico e gli serviva. Inoltre ha margini di crescita, fa reparto da solo. Può giocare con un compagno o fare reparto da solo. Per me è una prima punta, ha un bel mancino e una buona dose di personalità. Esterno? Non ce lo vedo, lo preferisco centrale. In Lega Pro fa la differenza, la Serie A è difficile e forse lui dovrebbe fare una tappa intermedia per crescere".

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