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A tu per tu con Luca Calamai – Corvino sì o Corvino no?

La rubrica curata settimanalmente da Luca Calamai, prima firma de La Gazzetta dello Sport

Redazione VN

Ghibellino Viola – Visto il numero impressionante di acquisti azzeccati da Corvino non crede che sia il caso di riconoscere che stiamo parlando di un grande direttore sportivo? Ponendo il quesito in maniera più seria: quando cambia il responsabile cambia anche la rete di osservatori?

Il registrato – Visto l’impressionante numero di giocatori non da Fiorentina acquistati da Corvino non pensa di essere davanti a un Bidon Scout invece che a un Talent Scout?

Parliamo di Corvino. Come impongono le due domande. I vecchi saggi del calcio mi hanno insegnato che nel mercato è bravo chi sbaglia meno perchè non esiste quello che non sbaglia mai. Corvino è stato chiamato a ricostruire la Fiorentina da zero in uno scenario di autofinanziamento. E, ricordiamolo, con una proprietà che a pochi giorni dall’inizio delle trattative ha chiesto se qualche imprenditore di alto profilo fosse interessato ad acquistare la società. Aggiungo un ulteriore elemento: la Fiorentina non partecipava alle Coppe e questo (anche se parliamo di Europa League) ha chiuso la porta a tanti giocatori, soprattutto stranieri, che considerano la passerella internazionale una condizione decisiva. Ho fatto questa lunga premessa per chiarire che non era semplice il lavoro di Pantaleo.

Come va valutato? Il mio giudizio è che merita la sufficienza. La Fiorentina ha preso Pezzella (che vale già il doppio), Veretout (che vale già il doppio) e due giocatori esperti come Thereau e Laurini che possono far parte di un progetto europeo. Credo che alla fine si riveleranno positivi anche gli arrivi di Simeone e Benassi. Due investimenti importanti che ancora non stanno rendendo, almeno a mio giudizio, al cento per cento. Ma sono giovani e hanno un grande talento. Quindi sono scommesse giuste. Infine, tanto per restare alle note positive, chi segue gli allenamenti della squadra di Pioli mi garantisce che Milenkovic e Lo Faso sono due progetti interessantissimi. E visto che l’interlocutore è uno che stimo e che sbaglia di rado sono portato a credergli. Trovo sbagliate invece le operazioni legate a Gaspar (non è un terzino) e Biraghi (è un giocatore da squadra che lotta per la salvezza). Ho forti dubbi anche su Vitor Hugo, che non si è mai visto e su Eysseric che forse non ha i tempi del calcio italiano. Sospendo infine il giudizio su Gil Dias. A inizio campionato mi aveva incuriosito. Ma non vale sicuramente il riscatto a cifre stratosferiche.

Chiudo dicendo che Corvino ha anche scelto Pioli. E ha visto giusto. Quindi, Pantaleo non è né un mago, né uno scarso. Sta facendo il suo lavoro. Ha anche investito 20 milioni su altri tre giovanissimi che presto entreranno in prima squadra. Ognuno scelga se vedere il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno. Con il mercato funziona spesso così.

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