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Marlon, probabilmente utile alla Fiorentina, ma… da giugno

Il commento di un osservatore di calcio internazionale

Redazione VN

Nei giorni di sosta del campionato italiano è tornato, inevitabilmente, a tenere "banco" il calciomercato: un po’ per i pochi argomenti da trattare e un po’ per l’avvicinarsi della sessione invernale, per molte squadre un’occasione per migliorare, completare o aggiustare la propria rosa. In casa viola è da tempo che si parla di un giocatore, ai più sconosciuto, ma che, provenendo dal Brasile, suscita subito grande curiosità ed anche qualche giudizio un po’ affrettato. Proverò a tracciarne un profilo per quello che ho visto in campo, da due anni ad oggi. Si perché la storia di Marlon Santos Da Silva Barbosa, al secolo Marlon classe 1996 nasce un paio d’anni fa ed si completa forse definitivamente dopo i Mondiali Under 20 del 2015 che lo hanno visto protagonista insieme ai vari Gabriel Jesus (fantastico '97), Boschilia, Joao Pedro, Danilo (anche lui accostato alla Fiorentina) fino alla finale, persa contro la Serbia di Milinkovic-Savic, Gajic, Gacinovic, Antonov.

Oggi centrale in una difesa a 4, ma proviene dalla linea mediana, dove ha giocato fino appunto a due anni fa, Marlon è un difensore moderno, difficilmente paragonabile ad altri come caratteristiche, se non forse a Thiago Silva. Fisicamente ben strutturato, destro naturale, non lento ma neanche arrembante come i vecchi stopper alla Cannavaro e Cordoba. Cerca spesso l’anticipo, molto bravo nel gioco aereo e non disdegna per niente l’uscita palla al piede per duettare con i centrocampisti per sganciarsi anche in avanti. Paradossalmente è proprio la sua “provenienza” da centrocampista il suo difetto maggiore, se di difetto si può parlare. Come se ancora non si fosse tolto ancora completamente quel vecchio bagaglio tecnico-tattico che lo porta oggi a cercare un po’ troppo l’uscita dalla linea difensiva, certo mai casuale e neanche scriteriata, ma che, se è più facile in Brasile, di certo dovrà essere riveduta e curata meglio se Marlon dovesse sbarcare in Europa ed in particolare in Italia. Tatticamente il nostro campionato è ancora difficile e ricco d’insidie, e un centrale difensivo che non si controlla nelle sortite avanzate, diventa “pane” per gli avversari anche delle squadre minori, ma sono la sua grande tecnica di base e la voglia di creare gioco già dalla difesa la sue armi migliori. Quindi non proprio un libero vecchio stampo, ne un centrale di sola forza e fisicità, due ruoli che, comunque, Marlon coniuga molto bene: attenzione alla marcatura e piedi buoni spiccano abbastanza velocemente nel vederlo giocare. Resta un giocatore molto giovane (1996) e che deve definitivamente affinarsi ma solo tatticamente, quasi specializzarsi e fare l’ultimo step in quello che predilige lui come ruolo. Ma le stigmate del predestinato ci sono tutte, anche tutto il campionato da titolare nella Fluminense dopo il Mondiale Under 20 lo dimostra. Poi sarà la crescita, più come uomo che come calciatore, a dire se potrà ricalcare le orme di un suo personale idolo, Thiago Silva giocatore simile a Marlon sia come caratteristiche che come storia calcistica.

Oggi Marlon ha una valutazione già alta, si dice intorno ai 4-5 milioni e la sensazione è che chi lo cerca per quelle cifre, o lo prende in questa sessione di mercato invernale o difficilmente riuscirà ad averlo vista l’ascesa continua di questo ragazzo. Dovendolo inserire nel contesto Fiorentina, personalmente nutro delle perplessità, non tanto per il valore o le potenzialità del giocatore che per me ci sono tutte, ma solo perché la squadra di Sousa oggi ha bisogno di un profilo di calciatore diverso, forse uno più pronto e che conosce meglio l’Europa o l’Italia, per non dover aspettarne la crescita, ma che dia subito un contributo concreto come centrale nei tre dietro, che possa giocare titolare ma anche andare in panchina senza problemi.

La soluzione migliore forse sarebbe “prenotarlo” oggi per giugno, fargli fare tutta la preparazione insieme agli altri per valutarlo in maniera migliore, per capirne l’adattamento come ragazzo e come calciatore proiettato in un mondo tutto nuovo per lui. Mondo che Marlon Santos Barbosa Da Silva può certamente conquistare.

Antonio Frati