UFFICIALE: Tavecchio si è dimesso. I dettagli e le opzioni per il futuro. Segui il LIVE

Alla fine, si è arreso. Dopo un breve, commosso intervento, Carlo Tavecchio ha presentato al Consiglio federale le sue dimissioni da presidente (CLICCA PER LEGGERE GLI AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE), chiedendo un ultimo estremo gesto di responsabilità: un passo indietro di tutti i consiglieri. Richiesta prontamente accolta. Dunque, l’intero Consiglio è azzerato, quello che chiedevano le opposizioni, Calciatori e Lega Pro, la politica e i vertici dello sport italiano. Le ultime ore sono state drammatiche. Tavecchio ha accarezzato per una notte l’idea di andare avanti, chiedendo un rinvio di due settimane per aspettare il rientro in Consiglio dei voti favorevoli di Lega A e B.

Glielo chiedevano i grandi club, con la Juventus di Agnelli in testa, preoccupati che la resa ora possa mandare all’aria l’equilibrio trovato per il rinnovo delle cariche. Ci ha provato, Tavecchio, ma stamattina, dopo l’ennesimo affondo del ministro Lotti e, soprattutto, l’esito sfavorevole del Consiglio direttivo della Lnd, il presidente è crollato. La sua vecchia creatura si era riunita con una buona metà propensa a concedergli fiducia ma dopo tre ore di discussione, a tratti molto intensa, il pronunciamento è stato contrario, e anche compatto. A quel punto, Tavecchio ha capito di non avere più i numeri. "Vado via perché ho perso, chiedo scusa a tutti gli italiani" è il rammarico dell'ormai ex Numero Uno, che non ha però risparmiato qualche stilettata al veleno: "Ambizioni e sciacallaggi politici hanno impedito di confrontarci sui perché di questo risultato. Così non ho potuto far altro che prendere atto del cambio di atteggiamento".

Ora sono due le strade percorribili: elezioni subito o commissariamento da parte del CONI.

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