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Stadio Firenze, Mercafir 2.0: rispunta ipotesi Castello?

Dopo le parole del sindaco Nardella, arriva il timore dei grossisti, che temono uno smembramento delle attività. Così, torna di moda l'area di Castello

Redazione VN

Si torna a parlare della questione stadio: oggi il sindaco di Firenze Dario Nardella ha commentato le parole di Cognigni e si è detto felice delle dichiarazioni del dirigente viola in vista di un'apertura definitiva per la trattativa sull'area dove sorgerà il nuovo stadio della Fiorentina. Nel corso della giornata, la massima carica politica cittadina ha incontrato gli assessori Perra, Giorgetti e Bettarini, rispettivamente all'Urbanistica, ai Lavori Pubblici e allo Sviluppo Economico, con i quali ha parlato della possibilità di accogliere tutte le richieste - LEGGI QUI - al fine di approntare un piano definitivo di costruzione.

Come riporta l'Agenzia di stampa Dire in un comunicato, però, c'è anche il rischio di uno smembramento, dato che i grossisti temono  "la separazione tra la Fruttital e le imprese". Uno scenario che "minerebbe la tenuta" del centro alimentare - si legge - un sistema che conta "circa 1.200-1.500 dipendenti e con un fatturato da 500 milioni di euro l'anno". Parti che si parlano, quindi, ma restano distanti. Anche se gli operatori confidano nell'exit strategy accennata dall'assessore Perra. Si' perche'stando al loro racconto, durante la riunione si è riparlato di Castello, la soluzione piu' gradita alle imprese se trasloco deve essere. L'area da Fondiaria e' passata ad Unipol: 160 ettari  praticamente vuoti legati ad un piano urbanistico esecutivo (Pue) sulla carta 'quasi maggiorenne' ma fermo al palo. E inchiodato su un dilemma, Peretola. Il masterplan del futuro e rinnovato scalo fiorentino - pista da 2.400 metri, un nuovo terminal e parcheggi - entra di forza dentro Castello: in quelle pagine sono descritti espropri per circa 30 ettari. Poi ci sono le questioni di sicurezza: le aree di rispetto, le altezze degli edifici, quei vincoli previsti da Enac e dalla normativa che rendono l'area meno accessibile per quei piani pensati a fine anni '90. Il Pue pero' e' ancora valido ed e' saldamente in mano al colosso bolognese. Da una parte quindi un diritto acquisito (un bel muro da oltrepassare, se non con decine e decine di milioni di euro, in caso qualcuno avanzi pretese di esproprio), dall'altra un'opera strategica e di priorita' nazionale in attesa che il ministero dell'Ambiente si pronunci sulla Via.

C'è il vecchio e c'e' un pezzo di nuovo, il progetto di Toscana Aeroporti, in stand-by. E c'è l'assessore Perra incaricato di verificare e sondare il terreno su un punto: ridefinire un Pue che tiene in scacco tutti ma che rischia di ritrovarsi desueto e impraticabile. E qui rientra in campo il sogno della Mercafir 2.0 a Castello. Ipotesi che "per adesso non c'è" ma che Palazzo Vecchio prenderebbe in esame volentieri laddove la discussione dovesse virare verso una  soluzione condivisa tra le parti.

Ma anche la paura dello smembramento, visto che temono

(Agenzia di stampa Dire)

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