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Sindacato polizia: “Condannare chi spalleggia frange ultrà più violente”

L'attacco del segretario generale del sindacato di polizia: "La violenza delle frange estremiste degli ultrà atalantini è nota da tempo"

Redazione VN

"Esprimiamo solidarietà e convinta vicinanza ai poliziotti rimasti feriti nell'agguato ad opera delle frange più estremiste del tifo atalantino, avvenuto dopo l'incontro di calcio con la Fiorentina, ma anche ferma condanna contro i soliti professionisti della violenza e di chi li spalleggia rammentando che in passato la poca trasparenza nei rapporti tra queste frange e settori della politica o delle istituzioni ha comportato gravi fatti sino alla morte di poliziotti come nel caso del collega Filippo Raciti".

È quanto afferma - scrive l'Adnkronos - Felice Romano, segretario generale del Siulp (sindacato italiano unitario lavoratori polizia, ndr), dopo gli incidenti accaduti al termine del match di Coppa Italia Fiorentina-Atalanta.

"Un fatto grave - scrive il Siulp in una nota - già tentato dagli stessi personaggi prima della partita e non riuscito solo per il pronto intervento dei colleghi che hanno costretto gli stessi a risalire sui pullman e ripartire alla volta dello stadio, perché consumato con premeditazione e con il solo intento di dare sfogo alla loro bieca e inarrestabile violenza, che nulla ha a che vedere con il mondo del calcio e dello sport e con tutti i valori che questi esprimono, posto in essere in forza della totale certezza di impunità di cui godono questi delinquenti quando operano in gruppo e travisati. Abbiamo fiducia nella magistratura".

Dice ancora Romano che "la violenza delle frange estremiste degli ultrà atalantini è nota da tempo, anche non volendo cedere alla tentazione delle classifiche che sono state stilate in merito e che vedono queste frange di ultrà ai primi posti in Italia del tifo più violento nel calcio. Per questo vogliamo sottolineare che non siamo preoccupati per le ennesime strumentalizzazioni mediatiche che si stanno registrando, alcune veramente fantasiose e prive di ogni fondamento, giacché siamo certi che la ricostruzione dei fatti che emergerà dal vaglio della magistratura, farà chiarezza su chi è l'aggressore e chi è stato ad aggredire. Quello che ci preoccupa è l'intervento precipitoso di troppi esponenti della politica che, mentre sinora hanno sempre detto di essere dalla parte dei poliziotti senza se e senza ma ogni qualvolta vi era stato un poliziotto ferito, in questa occasione si sono schierati, sempre con la stessa determinazione, contro i poliziotti di Firenze aggrediti e feriti in quell'agguato. Cos'è cambiato per questi esponenti visto il loro repentino cambio di schieramento?".

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