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Sabato la presentazione di “Come una malattia – Viola e bianconeri, alle radici dell’odio”

Sabato a Scandicci presentato un nuovo libro sulla rivalità fra Fiorentina e Juventus

Redazione VN

Sabato 16 settembre alle ore 15,00 presso l’Auditorium M. A. Martini della Biblioteca Civica di Scandicci si terrà la presentazione ufficiale di un libro destinato a suscitare grande interesse e del quale Firenze, la Fiorentina e i tifosi viola sono gli assoluti e splendidi protagonisti: Come una malattia – Viola e bianconeri, alle radici dell’odio, scritto in modo assai pregevole da un autore esordiente, Alessandro Giannetti, edito dalla AB Edizioni e con una Prefazione niente meno che dell’indimenticabile capitano del secondo scudetto viola ed allenatore del “terzo”, “Picchio” De Sisti. Saranno presenti, oltre all’autore, il Sindaco di Scandicci Sandro Fallani, il noto attore e regista Andrea Bruno Savelli ed il giornalista Giacomo Guerrini.

Quella fra tifosi viola e bianconeri, del resto, è una rivalità che sembra esistere da sempre, nata in origine su motivazioni regionali e campanilistiche, ma deflagrata clamorosamente al termine del campionato 1981/82 (quello del famoso Meglio secondi che ladri), fino a trasformarsi – specie dopo i fatti del ’90 e la cessione di Baggio – in un odio inestinguibile e profondo, una sorta di malattia per la quale è difficile anche solo immaginare una cura.

In questo libro, attraverso il complesso e specialissimo rapporto con lei, si ripercorrono appassionatamente quasi cinquant’anni di storia della Fiorentina, dove protagonisti non sono soltanto gli eroi della domenica (da De Sisti, Chiarugi e Maraschi fino a Mutu, Rossi e Kalinić), ma anche e soprattutto la gente comune, i fiorentini e i tifosi di ogni ordine e grado, il “popolo viola”. L’autore affronta un viaggio affascinante e catartico dentro le profondità dell’essere fiorentino e tifoso viola, per raccontare, spiegare e in qualche modo esorcizzare il traumatico rapporto con quella squadra a strisce di cui non riesce neppure a scrivere il nome (se non nell’onirico, impossibile finale).