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Quello che poteva essere, ma non è stato: il Bologna e la colonia dei quasi viola

Destro, Palacio, Masina: in passato sono stati accostati alla Fiorentina, ma i trasferimenti non si sono mai concretizzati. Fra i tre, solo il difensore sarebbe stato ben accetto dai tifosi viola

Stefano Niccoli

Il calcio è pieno di storie del tipo “quello che poteva essere, ma non è stato”. Peccato o per fortuna, potrebbero aggiungere i tifosi. Anche Fiorentina e Bologna non si sottraggono a questa realtà fatta di trasferimenti sussurrati, ipotizzati, ma – a volte – mai concretizzatisi. Tanti giocatori rossoblù sono stati accostati in passato, più o meno insistentemente, alla squadra viola.

Impossibile, allora, non pensare a Mattia Destro. Tante le sessioni di mercato in cui il nome dell’ex attaccante di Roma e Milan è stato avvicinato alla Fiorentina. Compresa l’ultima. Secondo le indiscrezioni, infatti, il club gigliato aveva pensato proprio al classe 1991 come sostituto di Nikola Kalinic. Niente da fare, come sempre d’altronde. “Pericolo” scampato commentò gran parte dei tifosi. Destro alla Fiorentina, una sorte di habitué, un po’ come – consentiteci il paragone – Lavezzi all’Inter.

Restiamo in attacco. Vi dice niente Rodrigo Palacio? Dopo l’esperienza all’Inter, l’argentino è diventato un leader del Bologna. Anche l’ex nerazzurro, stimato da Pioli nonostante i 35 anni, è stato accostato alla Fiorentina a luglio scorso. Su di lui c’erano anche il Genoa e l’Atalanta del suo mentore Gasperini. Palacio, alla fine, ha sposato il progetto rossoblù con gli obiettivi di far crescere i giovani Verdi e Di Francesco e aiutare Destro a ritrovare la via del gol (gli scongiuri in vista di sabato pomeriggio sono d’obbligo).

Spostiamoci qualche metro più indietro, andiamo in difesa, a sinistra, “habitat naturale” di Adam Masina. Corvino aveva pensato a lui dopo la cessione di Milic all’Olympiakos. La Fiorentina avrebbe puntato al prestito per una stagione con diritto di riscatto obbligatorio. I tifosi sarebbero stati contenti di accogliere a Firenze il calciatore marocchino naturalizzato italiano, mancino educato, considerato tra i migliori in Italia nel suo ruolo. Nulla da fare, però. I gigliati non hanno mai affondato il colpo, a differenza di quanto fatto in poche ore con Cristiano Biraghi.

Domani pomeriggio saranno nuovamente avversari. Con la speranza che al 90’ non siano loro a sorridere.

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