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Quello che poteva essere, ma non è stato

Di Francesco è stato accostato spesso alla Fiorentina. Il Sassuolo, però, ha deciso di blindarlo

Stefano Niccoli

Quello che poteva essere, ma non è stato. La frase, giusta per un titolo di un film o di un libro, calza a pennello se si parla di Eusebio Di Francesco e la Fiorentina. Il tecnico del Sassuolo, infatti, è stato più volte accostato al club viola. A cominciare dalla primavera del 2014, quando Vincenzo Montella iniziava ad avere i primi mal di pancia. I Della Valle non volevano farsi trovare impreparati nel caso in cui l’Aeroplanino avesse lasciato Firenze. Guardandosi intorno, il mirino dei fratelli Tod’s finì sull’ex centrocampista della Roma, considerato dalla proprietà gigliata come il giusto proseguimento delle idee tattiche dell’attuale coach della Sampdoria. Alla fine, però, non se ne fece niente, visto che Vincenzo restò in riva all’Arno.

Copione simile quest’anno. Montella esterna nuovamente i dubbi di competitività della sua squadra, i Della Valle non prendono bene le parole del tecnico campano e rimettono gli occhi su Di Francesco. La società di Squinzi, però, non perde tempo e il 31 maggio rinnova il contratto al suo allenatore fino al giugno 2017, “in un’ottica – si legge nel comunicato – di continuità e crescita costante”. Niente da fare, dunque. Le strade della Fiorentina e di Eusebio sono destinate a correre su due binari paralleli.

Probabilmente una trattativa vera e propria per Di Francesco non c’è mai stata da parte del club gigliato, forse solo dei sondaggi e ammiccamenti, ma l’allenatore neroverde ha sottolineato spesso il piacere di essere accostato ad una squadra importante come la Fiorentina. “Sono lusingato per le voci che mi vogliono al posto di Montella l’anno prossimo, ma in questo momento ho solo il Sassuolo in testa. Ho grande senso di appartenenza alla società, ai colori e alla città”, disse nel febbraio 2015.

Lunedì sera Di Francesco sfiderà la Fiorentina, guidata adesso da quel Paulo Sousa col quale l’ex giallorosso andrebbe volentieri a cena, come raccontato al Corriere della Sera all’inizio di novembre (LEGGI QUI).