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Osvaldo: “Il calcio è malato, è tutta una menzogna. La musica mi fa felice”

L'ex attaccante della Fiorentina si è ritirato l'anno scorso ad appena 30 anni: "Qui posso essere me stesso" dice Osvaldo

Simone Bargellini

Ad un anno dal suo debutto come cantante, Pablo Daniel Osvaldo si è raccontato in una lunga intervista alla rivista argentina Enganche. Vi proponiamo alcune dichiarazioni dell'ex attaccante della Fiorentina, che ha scelto di ritirarsi dal calcio ad appena 30 anni (traduzione di Violanews.com):

Sono contento della decisione presa, vivo felice. La musica ti porta vicino alla gente, mentre il calcio ti pregiudica molte cose. Qui non devo preoccuparmi di essere un esempio per qualcuno, non voglio essere un esempio di niente. Voglio vivere la mia vita tranquilla. Sarò eternamente grato al calcio. Nel bene e nel male, sono quello che sono e ho quello che ho grazie al calcio. Avrei potuto giocare per altri 6 anni. Ma alla fine ti rendi conto che è una menzogna, nulla è reale e devi essere quello che non sei. E' uno spettacolo, ma ha perso la sua bellezza. Il mondo del calcio è malato. La fama è pericolosa, un ragazzo che gioca a calcio non può andare in un bar a prendere una birra e fumare una sigaretta. I giocatori si tappano la bocca davanti alle telecamere, neanche stessero raccontando il segreto della Coca Cola. E' ridicolo. Se perdi una partita i tifosi ti lanciano le pietre alla tua auto. Il rock è più genuino, più reale, qui ho imparato a valorizzare le cose. Come mi vedo a 60 anni? Su un palco, a godermi la vita. E nonno.