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Nostalgia canaglia

Stasera, per la prima volta negli ultimi quattro anni, la Fiorentina non sarà tra le squadre italiane protagoniste dei gironi di Europa League

Alessio Crociani

Il Milan a Vienna, l'Atalanta con l'Everton di Rooney, la Lazio ad Arnhem. Non saranno le partite dell'anno (neanche del mese, probabilmente), ma sempre meglio di un giovedì sera di fine estate avaro di emozioni a tinte viola. Chiamatela saudade da Europa League, se volete. Fatto sta che stasera, per la prima volta negli ultimi quattro anni, la Fiorentina non sarà tra le squadre italiane protagoniste dei gironi della seconda competizione continentale per club. Con buona pace dei tifosi viola, costretti allo zapping compulsivo.

Certo, per gli irriducibili ci sono sempre le gare delle altre compagini, ma non c'è paragone con l'epopea della Fiorentina di tre stagioni fa, giusto per fare un esempio. Magari in semifinale ci arrivi una volta ogni cinque anni, però intanto ti godi il percorso, anche se passa da Baku, Minsk o da Paços de Ferreira. Meglio concentrarsi sul campionato? Trasferte lunghissime contro squadre improbabili? Punti di vista. Di sicuro c'è che questa stagione senza Europa servirà anche a dare il giusto valore ad una competizione che qualcuno, forse, dava ormai per scontata.

Uno stimolo in più per Pioli ed i suoi ragazzi, che a differenza di Sousa, Montella e le loro squadre non partono con i favori del pronostico per l'aggancio ai primi sei posti in classifica. Potranno essere la fame e la voglia di arrivare a fare la differenza. Intanto testa al Bologna, per dare continuità al 5-0 di Verona. E stasera? Ci accontenteremo di un buon film.

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