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Bonucci: “Ventura in nazionale? Ha una bella idea di gioco. A Balotelli dico…”

Secondo giorno di raduno pre Europeo per la nazionale italiana

Stefano Niccoli

Secondo giorno di raduno pre Europeo della nazionale italiana, impegnata domenica 29 maggio nell'amichevole contro la Scozia allo stadio Ta'Qali di Malta. Dal centro tecnico federale di Coverciano ha parlato il difensore Leonardo Bonucci.

"Oggi Scirea avrebbe compiuto 63 anni, per me resterà sempre un simbolo della Juventus.

Siamo pronti a metterci a disposizione del Ct. Nei momenti di difficoltà gli italiani tirano fuori sempre qualcosa in più. Metteremo la nostra mentalità a disposizione della squadra. Voglio far bene e continuare a sognare anche con l'Italia come ho fatto con la Juventus.

Vincere aiuta a vincere. Oggi siamo in seconda o terza fila. Sta a noi lavorare, restare umili e sacrificarsi, poi vedremo dove saremo arrivati.

Il Ct che sarà scelto dopo Conte dovrà continuare un percorso tecnico-tattico ben preciso. L'obiettivo è riportare in alto l'Italia.

Sarebbe belle vincere l'Europeo. Vincere con la maglia del proprio paese è il sogno di qualsiasi giocatore. Spero di farlo il prima possibile.

Ho un contratto con la Juve, sto bene a Torino, non vedo il motivo per cui dovrei cambiare maglia.

In questo decennio sono venuti fuori pochi talenti, questo è un neo. Sono mancati i giovani in grado di rimpiazzare i grandi campioni. In altre nazioni c'è stato un anno zero di ripartenza, lo dovremmo fare anche noi. L'ideale sarebbe avere un mix tra giovani e giocatori esperti.

Sono carico, ho disputato l'ultima partita il 14 maggio, non vedo l'ora di giocare e di ritrovare il ritmo partita. Mi voglio mettere a disposizione della causa. Ho lavorato pesantemente nei giorni scorsi per partire carico.

Partiamo senza i favori del pronostico. Arriviamo all'Europeo a fari spenti. Starà a noi far sì che l'Italia diventi una piacevole sorpresa.

Ventura? Ho giocato 38 patite con lui nella stagione del mio esordio in Serie A con la maglia del Bari. Se dovesse essere il nuovo Ct, porterà un'idea precisa di gioco. Non siamo forti nella qualità, per questo dovremo avere un'idea tattica di gioco precisa.

Sono in un gruppo di grandi uomini, daremo il cento per cento. Non dovremo avere rimpianti dopo. Ho una voglia matta di giocare e di confrontarmi con grandi campioni.

Questa anno della Juventus deve essere preso da esempio perché i giovani hanno portato entusiasmo. Spero che il movimento italiano torni ad essere uno dei movimenti più importanti a livello del calcio internazionale.

Contro la Scozia dovremo mettere in pratica le idee del mister. Dovremo abituarsi ad una squadra fisica. Sarà importante ritrovare i meccanismi che ci permetteranno di mettere in difficoltà le squadre che incontreremo.

Se vogliamo sognare, ci devono essere sacrificio e umiltà. La difesa non è forte se l'attaccante non aiuta nel pressing. Saremo un gruppo che lotterà per un obiettivo. Vogliamo che questo scetticismo si trasformi in gioia.

Sarà un girone difficile, penso che il Belgio abbia qualcosa in più. Dietro al Belgio metto Svezia e Irlanda. Noi, però, abbiamo le capacità per fare male.

Ogbonna ha dimostrato di poter giocare come centrale, è migliorato tanto in Premier League. Se dovesse esser scelto, porterà un grande apporto alla squadra.

Incontrare la Germania? Ripenso al 2012, giocammo una grande partita. La Germania ci rispetta, sarebbe un bel banco di prova, vorrebbe dire essere andati avanti nel torneo.

Stadi vuoti? E' un peccato. La soluzione è quella di fare impianti privati a misura delle famiglie, come abbiamo fatto noi della Juventus e l'Udinese. Quando lo stadio è piena, hai voglia di dare di più.

Rugani? E' cresciuto tanto alla Juventus, avere delle difficoltà di ambientamento è normale, ma è stato gestito a meraviglia da Allegri. Da parte di Daniele c'è massima disponibilità ad apprendere, un mix tra giovani ed anziani è l'ideale.

Pirlo e Balotelli? Andrea non si discute, è il calcio fatto a persona. E' un fenomeno in campo, un uomo spogliatoio e un simpaticone a differenza di quanto sembra. Mario? Doveva essere lui intelligente a capire in cosa doveva cambiare, ma ad oggi non l'ha ancora fatto. Avrebbe fatto comodo a questa nazionale. Non c'è tempo di essere prime donne, qui bisogna essere carri armati. Se avesse capito questo segreto, sarebbe diventato uno dei migliori attaccanti al mondo, ma lo può ancora diventare. Spero che il futuro gli riservi delle soddisfazioni".