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Il cammino di Lafont, l’apprendista gatto. E Caputo ancora non ci crede

Ieri il francese ci ha messo lo zampino, ma sarebbe sbagliato dimenticare in un sol colpo gli errori di questo suo inizio di stagione e le insicurezze palla al piede

Stefano Niccoli

Una completa sicurezza alla difesa ancora non la dà, i miglioramenti da fare sono ancora tanti, ma non c’è dubbio che Alban Lafont abbia dato un contributo fondamentale alla vittoria di ieri. Il francese ci ha messo lo zampino. Anzi, la manona, la destra per la precisione. Sì, perché la parata su Ciccio Caputo entra di diritto nella categoria “miracoli”. Balzo felino e palla respinta lateralmente. L’attaccante dell’Empoli, imbeccato da un delizioso assist di Krunic, stava già per esultare, ma l’urlo di gioia gli è rimasto in gola.

Lafont come un gatto. Il suo gesto tecnico è stato impressionante considerando la forza e la vicinanza del tiro e i suoi 193 centimetri di altezza. Per un portiere così alto, si sa, non è mai semplice andare velocemente a terra con le gambe e deviare il pallone con forza. Era il 76’ minuto: sarebbe stato il 2-2. La Fiorentina, probabilmente, avrebbe preso paura, lo stadio cominciato a fischiare, con l’Empoli in forcing nell’ultimo quarto d’ora di gioco alla ricerca del colpaccio. Molto spesso, però, nel calcio vale la regola del “gol sbagliato, gol subìto”. Dalla possibile rete del pareggio, Caputo ha datò il là al contropiede della Fiorentina terminato alla perfezione da Dabo. La partita, di fatto, è finita con quella rasoiata, al 77’. Un tris liberatorio che ha permesso alla squadra viola di vivere senza patemi gli ultimi istanti di gara. La classica legge del contrappasso ha dato i suoi frutti anche ieri: nel primo tempo, infatti, era stato l’Empoli a passare in vantaggio sessanta secondi dopo l’errore di testa di Vitor Hugo.

Non è, però, tutto oro quel che luccica. Sarebbe sbagliato dimenticare in un sol colpo gli errori di questo suo inizio di stagione e le insicurezze palla al piede viste anche ieri. Alzi la mano chi non si è preso uno spavento in occasione del contatto con Caputo al 33’. Fortunatamente è stato Lafont ad arrivare per primo sul pallone. In caso contrario il rigore sarebbe stato sacro santo e non avrebbe fatto altro che alimentare le critiche sul suo conto. E ALBAN INCASSA I VOTI PIÙ ALTI IN PAGELLA

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