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Ex viola, Braglia fa sognare Cosenza. Quarta promozione in Serie B in carriera

Quattro promozioni in B, conquistate con Catanzaro, Pisa, Juve Stabia e adesso Cosenza per Braglia...

Redazione VN

«Era un allenatore in campo, già quand’era giovane e lo facevo giocare nella Fiorentina e nel Catanzaro. Vedo in Braglia i valori che gli ho trasmesso. Ho fatto il tifo per il suo Cosenza. Bravo Piero!». Sulla sua quarta promozione in B (superato Osvaldo Jaconi, a quota 3), Braglia trova musica e parole di Carletto Mazzone. «Avrei voluto vederlo all’Adriatico, maestro di calcio e vita, con Cisto Pandolfini che mi ha aiutato tanto nel vivaio della Fiorentina. Non sento Mazzone da anni; ma non devo fare il ruffiano con lui…».

UN ANNO E… VIA Lo specialista vive alla giornata, meglio, alla stagione. Le quattro promozioni in B, conquistate con Catanzaro, Pisa, Juve Stabia e adesso Cosenza (un ritorno atteso 15 anni), non gli hanno fatto cambiare idea. Piero Braglia mai ha mirato a costruirsi un futuro poggiando sui successi ottenuti in carriera. «Sono abituato a firmare contratti annuali – dice l’allenatore di Grosseto – al Cosenza sono legato sino a fine mese, vedremo. Magari mi toccherà aspettare, anche stavolta, che qualcuno si ricordi di me a ottobre…».

IL PREMIO E’ tutto da scoprire il suo futuro al Cosenza che, in caso di divorzio, potrebbe puntare su Antonio Calabro (sabato in tribuna a Pescara), ultimo anno al Carpi, già in coppia col d.s. Trinchera al Francavilla. In attesa di decidere, Braglia s’è messo alle spalle la delusione della stagione scorsa ad Alessandria (promozione buttata ed esonero) e ripercorre l’ultima stagione: «E’ stata la mia promozione più sorprendente e sofferta: ho vinto anche con Montevarchi in C2 e con la Colligiana in D. A Cosenza ho preso la squadra penultima, con 2 punti, dopo 5 giornate. Tirarci fuori da quella situazione e provare a qualificarci per i playoff erano gli obiettivi. Ma al presidente Guarascio chiesi il premio promozione: ingaggio e bonus erano pari, entrambi... scarsini. Strada facendo, giocatori e tifosi sono stati fantastici, sino al blocco unico dei 20mila contro il Südtirol e alla gioia con i 10mila a Pescara contro il Siena. Il muro del godimento».

POCHI RITOCCHI Non sa se sarà ancora lui l’allenatore del Cosenza, però Braglia indica già la strada al club di Guarascio: «Mantenendo determinate pedine, credo che basterebbero 5-6 rinforzi adeguati per ben figurare nella categoria superiore. L’emblema di questa promozione? SU PIERO BRAGLIA Leonardo Perez. Per diversi problemi fisici non ha dato il contributo che sperava di fornire. Mi ha fatto un certo effetto vederlo piangere, dopo che i suoi compagni avevano battuto il Südtirol, mentre lui era rimasto inutilizzato in panchina. La svolta c’è stata alla terzultima giornata: dopo aver perso in casa per 3-0 il derby con il Rende, abbiamo ritrovato subito la forza per ripartire».

La Gazzetta dello Sport

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