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Come funziona il Salary Cap per limitare lo strapotere dei forti

San Francisco 49ers i

Vi proponiamo il sistema dello sport professionistico nord americano per mantenere l'equilibrio fra le franchigie che si sfidano nelle varie discipline

Saverio Pestuggia

INTRODUZIONE

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Dopo il fallimento immediato della Superlega i grandi club tornano a parlare di Salary Cap alla maniera americana per cercare di limitare i costi di gestione, ma forse non sanno che questo strumento è stato inserito nello sport statunitense per cecare di livellare al massimo le forze in campo. Premesso ciò vi riproponiamo un approfondimento che abbiamo scritto una prima volta circa tre anni fa dopo l'arrivo di Ronaldo alla Juventus per far conoscere come funziona questo marchingegno che non è per niente semplice. Leggiamo insieme quanto scritto allora 

L’arrivo in Serie A di Cristiano Ronaldo se da una parte ha reso strafelici i tifosi juventini sparsi per tutta Italia dall’altra ha dei risvolti meno positivi per il nostro calcio. Cominciamo ricordando che l’esborso totale da parte della Juventus ammonta a 290 milioni per il triennio in cui CR7 è stato contrattualizzato, ma in casa bianconera si conta di recuperare l’investimento in tanti modi cominciando dalla capitalizzazione in borsa (il titolo dopo il suo arrivo salì del 30% in pochi giorni), passando alla gestione del marketing con le magliette targate Ronaldo che già vanno a ruba in tutta Italia arrivando anche, e non solo, a imporre un aumento sensibile del costo degli abbonamenti e dei biglietti per lo Juventus Stadium. Insomma tanti milioni investiti per Ronaldo che potranno essere recuperati fin da subito.

Sicuramente l’arrivo di Ronaldo ha fatto felice anche chi come Sky e Dazn ha investito tanti milioni nei diritti della Serie A. E’ lecito pensare che il numero degli abbonamenti sottoscritti sia aumentato in questo triennio e non solo da parte dei tifosi juventini perché CR7 è un fenomeno mediatico che va oltre il tifo. Per questo nel contratto che regola i diritti tv è stato inserito un bonus di 150 milioni qualora gli abbonamenti dovessero lievitare oltre un certo limite. E di questo beneficerebbero tutte le squadre e non certamente solo la Juventus.

Ma dove stanno quindi i risvolti meno positivi di cui sopra? Ci sarà sicuramente un aumento dello strapotere juventino in Serie A con la concreta possibilità che lo scudetto venga assegnato alla Juventus con troppe settimane di anticipo e con la potenziale perdita di interesse per lo stesso campionato che ora gioisce per l’arrivo del campione portoghese. Inter, Roma, Napoli sono sempre più lontani dalla Juventus e per quanto si affannino a migliorare la propria rosa è probabile che la forbice si allarghi portando le suddette a partire con un obiettivo finale che non vada oltre alla partecipazione alla Champions League. Diamo troppa importanza a Ronaldo? Forse sì e scopriremo solo al termine del triennio se quanto da noi prospettato potrà essere vero.

Ma c’è una proposta che ci sentiamo di fare per ridare nel prossimo futuro un po’ di equilibrio alla Serie A indipendentemente dallo sbarco di CR7 alla Juventus. Se nei prossimi anni fosse preso in considerazione il sistema della SALARY CAP che da tanti anni riesce a dare equilibrio nello sport professionistico nord americano e non solo, forse tante società avrebbero più possibilità di lottare per lo scudetto e a qualche presidente potrebbe venire la voglia di investire qualcosa di più. Scopri tutto il meccanismo del Salary Cap nella prossima scheda.

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SALARY FLOOR

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Premettendo che negli USA non esistono promozioni e retrocessioni e che le squadre giocano un solo campionato e non Coppe internazionali, ogni società, che loro chiamano franchigia, ha a disposizione un limite entro cui gestire il monte ingaggi. E’ appunto il sistema del Salary Cap che però non è rigido come si potrebbe pensare, ma permette sforamenti al budget in diversi casi.

Intanto c’è un salario minimo chiamato SALARY FLOOR che tutti devono raggiungere obbligatoriamente. Come si calcola questa base? Partendo dagli incassi che la Lega riesce a ottenere da introiti tv e sponsorizzazioni varie concertando il tutto con il sindacato dei giocatori professionisti. Non vogliamo in questo articolo azzardare una cifra ma vi riportiamo, partendo da quota 100 come Salary Floor, di quanto può variare il totale spendibile. Per il secondo scalino consulta la prossima scheda.

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SALARY CAP

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Il secondo passaggio è il cosiddetto SALARY CAP che arriva senza far incorrere ad alcuna sanzione a  quota 110, ma come abbiamo già scritto prima di arrivare al terzo scalino rappresentato dalla Luxury Tax c’è ancora un ulteriore spazio che porta questo limite invalicabile a quota 130. Ci sono delle eccezioni di cui parleremo dopo per i rinnovi di atleti già in rosa che permettono alle franchigie di crearsi una sorta di tesoretto che non deve tenere conto di questi limiti: è il cosiddetto CAP HOLD che permette di mantenere in rosa atleti che vanno a migliorare le proprie prestazioni e a cui i tifosi si sono affezionati.

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LUXURY TAX

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Se le franchigie dovessero superare, con l’eccezione della Cap Hold, quota 130 incorrerebbero nella LUXURY TAX che impone un pagamento proporzionale partendo da 1,5 dollari per ogni dollaro di sforamento fino ad arrivare a 3,75 dollari per ogni dollaro di sforamento.  Il ricavato, spesso ingente, è destinato a iniziative della stessa Lega e anche ai settori giovanili oppure a finanziare Campus e attività promozionali in zone del paese con un reddito minore. Oltre il limite di 150 diventa talmente improponibile alzare l’asticella degli ingaggi perché verrebbero aggiunte dei pagamenti pesantissimi. Per conoscere il sistema della CAP HOLD consulta invece la prossima scheda.

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CAP HOLD e TETTO MASSIMO

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Il Cap Hold permette di mantenere i beniamini del pubblico non andando ad incidere sul Salary Cap, ma ovviamente con delle tabelle ben precise e codificate. Restando al nostro calcio, se un calciatore al rinnovo andasse a chiedere non più 1 milione di ingaggio, ma un aumento, questo sarebbe in parte assorbito e non contabilizzato nel monte ingaggi. La percentuale consentita è maggiore quanto minore è l’ingaggio di partenza. Da tenere presente anche che esiste un limite all’ingaggio del singolo atleta verso il monte ingaggi complessivo che va dal 25 al 35% a seconda della permanenza nel campionato stesso.

Insomma una realtà miliardaria diversa ma che grazie anche a questo meccanismo consente da anni anche a realtà minori di lottare e a volte vincere titoli contro franchigie molto più forti economicamente.

Sarebbe realizzabile in Italia, o meglio in Europa? Basta volerlo e voler ridare al calcio europeo quella competività che sta piano piano scemando a favore dello strapotere dei soliti club.